lunedì 25 giugno 2007

Tutti odiano Paris: chissà perché...







Paris Hilton, l'ereditiera più famosa del mondo, è in carcere disperata, al termine di un tira e molla che ha fatto gridare allo scandalo. Infatti, è stata prima portata in prigione dove è rimasta tre giorni e poi le sono stati concessi gli arresti domiciliari per "motivi di salute". Dopo le proteste di chi non credeva ai problemi di salute della Hilton, nonostante sia un fatto accertato che l'ereditiera è in cura da uno psichiatra da otto mesi, è tornata in carcere per scontare l'intera condanna a 45 giorni per aver guidato senza patente e a fasi spenti nella notte. La vicenda, che viene banco sui giornali di tutto il mondo da giorni, è complessa. L'unica certezza dopo quanto è successo è questa: Paris Hilton, già a molti piuttosto antipatica, è diventata odiosa a tutti. L'idea che fosse uscita di prigione solo xché è ricca e famosa ha provocato un'ondata di rabbia e di indignazione in America. Una reazione così veemente che la giustizia della California è tornata sui propri passi nel giro di 24 ore. Ricostruiamo, tappa per tappa, come si è arrivati all'incarcerazione di una delle ereditiere più famose del mondo (l'aspetta un patrimonio di oltre 35 milioni di dollari), la regìnetta del gossip americano, da anni sulla cresta dell'onda per i suoi comportamenti spregiudicati e scandalosi. Tutto inizia la notte del 1 marzo quando l'ereditiera è fermata alla guida della sua Bentley, una macchina di centinaia di migliaia di euro, per eccesso di velocità: va al doppio del consentito e con le luci anteriori spente, nonostante il buio. Già di per se questa violazione è grave,ma x Paris lo è ancora di più: infatti poco più di un mese prima la Hilton era fermata al volante in stato di ebbrezza e le era stata ritirata la patente. E quella vicenda non è l'unico precedente: era stata fermata una prima volta, sempre per guida in stato d'ebbrezza già nel settembre 2006. Ecco perché la sua posizione e doppiamente grave e non può evitare di finire sotto processo. Il 5 maggio è il "giorno del giudizio" per Paris. Lei arriva in aula convinta di cavarsela con gli arresti domiciliari. Ma il giudice Michael Sauer la condanna a 45 giorni da scontare dal 4 giugno. Paris e i suoi legali hanno un mese x cercare di evitare la prigione, scattano appelli, petizioni... Ma è tutto inutile. Il 4 giugno, dopo aver passato la notte agli Mtv Music Awards, un evento di gala estremamente mondano, la Hilton si presenta in carcere dove le viene assegnata una cella di dieci metri quadrati con gabinetto a vista. Il primo impatto è migliore di quanto si potesse credere e la prima notte di Paris in carcere scorre via senza grandi problemi. Anche perche' nelle prime ore della detenzione arriva una buona notizia: la condanna e' stata ridotta da 45 a 23 giorni.
Nonostante la bella notizia, pero', il secondo giorno la Hilton crolla: piange, smette di mangiare, non riesce a dormire perche' non ha il cuscino e l'asciugamano che usa come poggiatesta non le basta. La seconda notte e' drammatica.
C'e' addirittura chi parla di un presunto tentativo di suicidio. Cosi' il giorno dopo arriva in carcero lo psichiatra personale dell'ereditiera, Charles Sophy, che parla con lei e stabilisce che rischia un grave esaurimento nervoso, comunica la sua diagnosi allo sceriffo Lee Baca e, in poche ore, si aprono le porte del carcere.
Lo sceriffo le concede di scontare il resto della pena (che pero' viene riportata a 45 giorni e non piu' a 23) agli arresti domiciliari. Non propriamente una pena"infernale": infatti, Paris, abita in una villa da sogno con piscina da milioni di dollari.

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